2024-25 collaborano con noi

Walter Thirak Ruta, 11-12 gennaio 2025

Bhastrikā e Kapālabhāti

«Lo Yogi silente di Madras ha dispensato i suoi insegnamenti per circa 60 anni. L’opportunità di aver potuto osservare tale Yogi che, all’età di 90 anni, poteva ancora praticare con noi per intere giornate senza mostrare segni di affaticamento, i suoi occhi vividi e la sua esemplarità nella condotta, sono i motivi che mi premurano nel custodire e tramandare i suoi insegnamenti. In Kapālabhāti il ventre non muove e la ritenzione è senza sforzo – kevala kumbhaka; in Bhastrikā prāṇāyāma il basso ventre muove ritmicamente come un mantice di un fabbro e la ritenzione del respiro avviene con sforzo – sahita-kumbhaka.

Per comprendere al meglio tali insegnamenti è utile premettere che le informazioni più dettagliate delle differenze tra Kapālabhāti e Bhastrikā ti aiuteranno a orientarti, guidandoti da dove ti trovi. Se tu non pratichi, non saprai dove ti trovi: se stai salendo o scendendo; se sei in un bosco ombroso oppure sotto il sole cocente del deserto; se sei a corto di forze o in splendida forma. Sembra abbastanza ragionevole che la comprensione delle differenze tra queste due tecniche respiratorie possa emergere quando attraverso la pratica si chiariscono le aree anatomiche e fisiologiche di ingaggio, i benefici che ne derivano e, non per ultimo, quale è il cambio di disposizione mentale utile per acquisire naturalezza nella pratica.

Praticheremo Kapālabhāti per preparare Bhastrikā. Bhastrikā verrà praticato respirando simultaneamente dalle due narici oppure a narici alternate, con le proporzioni classiche 1:4:2 (inspiro: calice interno: espiro) oppure 1:4:2:1 (inspiro: calice interno: espiro: calice esterno). Praticheremo Bhastrikā in primis con la ritenzione a polmoni pieni. In seguito approfondiremo Bhastrikā aggiungendo alla ritenzione a polmoni pieni quella a polmoni vuoti. Sperimenteremo alcuni prāṇāyāma “ortodossi” per comprendere le ritenzioni a polmoni pieni e quella a polmoni vuoti; poi stravolgeremo le proporzioni classiche dei puraka-kumbhaka-rechaka-kumbhaka (inspiro: calice interno: espiro: calice esterno) per percepire cosa accade. Infine, se le informazioni di base saranno assimilate dagli studenti partecipanti a queste due giornate, praticheremo “Bhastrikā dolce” che utilizza le modalità della così detta respirazione paradossa». Walter Thirak Ruta

Chi è Walter Thirak Ruta?

Walter Thirak Ruta si è formato in Italia presso l’Istituto Yoga di Sri Carlo Patrian e alla SFIDY di Claudio Conte. Continua ad approfondire la conoscenza dello yoga e l’arte della pedagogia tramite lo studio con Paolo Magnone, Stefano Piano e Marilia Albanese, ma altresì con il confronto sui testi dello hatha yoga con Pandit Lav Kumar Sharma, Tara Michael e Patrick Levi. Frequenta la comunità dei giusti – sadhu – sia nei kumbha mela che nei piccoli kutir sul suolo indiano.
Studia per con costanza e diletto Omeopatia all’Ecole Hahnemannienne de Frejus con il dottore Didier Grandgeorge.
Devoto agli insegnamenti di Sri Sri Sri Satchidananda Yogi, valorizza la trasmissione ricevuta tramite l’applicazione pratica e la ricerca. Insegna regolarmente alla Scuola Yoga Pramiti di Ventimiglia e nei seminari in Europa.
Forma insegnanti di yoga in aderenza agli insegnamenti dello “Yogi silente di Madras” alla Scuola Yoga Pramiti di Ventimiglia. Partecipa come formatore alla Formazione Vistara di Milano di Beatrice Calcagno, a quella della Baba School a Montepellier di Philippe Djoarikian ed a quella dell’École Nādanjali a Besancon di Benjamin Catco. Collabora con la Federação Portuguesa Yoga e con Vidya Yoga di Belgrado in Serbia.
È autore di alcuni manuali e articoli yoga. Organizza un lungo seminario residenziale, sperimentando con gli studenti alcune pratiche descritte nei testi dello Haṭhayoga. I risultati di tale impegno collettivo confluiscono nell’accreditare la valenza dello yoga come disciplina salutistica ed iniziatica.

 

Simona Ramazzotti, 1 marzo 2025

Gli archi: consolidamento e approfondimento

Consolidamento dei principi delle posizioni di arco viste e praticate nel seminario del primo anno, approfondimento con āsana più complesse, da un punto di vista didattico, posizioni e modalità di compensazione.

Chi è Simona Ramazzotti?

Inizia a praticare hatha yoga a 15 anni nel 1984. Diplomatasi alla scuola ‘Melograno’ di Bologna, insegna dal 1997. Ha continuato a formarsi in vari metodi, fra cui in passato con allievi diretti di B.K.S. Iyengar, Gitananda, con Dona Holleman, Lino Miele e altri. Più recentemente con Walter Thirak Ruta. Ha viaggiato e soggiornato a lungo nel subcontinente indiano. È docente in corsi di formazione per diversi centri yoga. Approfondisce aspetti filosofici e teorici dello Yoga. Ha frequentato fra gli altri seminari con il Prof. G. R. Franci, più di recente con il Prof. F. Squarcini. Ha seguito con interesse l’Hatha Yoga Project della SOAS University di Londra e continua ad interessarsi agli studi più recenti sullo yoga.
È socia YANI dal 2006, laureata in Lingue. Insegna a Bologna presso il Centro Natura dove dal febbraio 2022 è coordinatrice didattica e organizzativa della Scuola di Yoga.
Dal 2021 è certificata in conformità alla norma UNI 11661:2016 sull’insegnante di yoga.

 

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