A chi appartiene lo Yoga?

Nella rubrica Raccontiamo lo yoga, ci poniamo tante e diverse domande. Ad alcune possiamo rispondere, ad altre no. Ognuno di noi avrà la possibilità di riflettere sul significato della domanda e sulla relativa risposta.

La newsletter di oggi nasce come spunto di riflessione su una delle questioni che abitano la mente di tanti praticanti (e non) di yoga:  “A chi appartiene lo yoga?”. L’emittente televisiva Al Jazeera nel 2014 ha prodotto un documentario che s’intitola proprio “Who owns yoga?”, il link al film in lingua inglese è disponibile su youtube alla fine della pagina nella sezione “Bibliografia”.

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LE ORIGINI DELLO YOGA ANTICHE E INCERTE 

Secondo alcuni studiosi ci sarebbero prove di antiche pratiche yogiche in alcuni reperti archeologici ritrovati nella Valle dell’Indo, appartenenti al 2500 a.C., per ciò che riguarda invece le testimonianze “testuali” dello yoga, un’ipotesi è che le prime appaiano nella Katha Upaniṣad. Alcuni termini tecnici ritrovati in questo testo sacro verranno poi ripresi più tardi negli Yogasūtra di Patanjali, dove è descritto molto bene l’aṣṭāṅgayoga, ovvero l’insieme degli 8 stadi del percorso yogico.
 

L’eredità di Krishnamacharya

Quello che conosciamo oggi dello yoga contemporaneo, nel suo aspetto più legato agli āsana, lo dobbiamo senz’altro a Krishnamacharya, il maestro che ha introdotto lo yoga delle posture sin dai primi anni del 1900 in India e poi nel mondo. Krishnamacharya ha avuto un ruolo così rilevante nella storia dello yoga moderno che di sicuro la sua biografia si è arricchita di vicende rielaborate dall’immaginario di milioni di seguaci e praticanti, è innegabile che grazie alle sue molteplici e diversificate esperienze e alla sua capacità di trasmetterle nell’insegnamento si sono formati con lui tre dei più grandi maestri di yoga del ‘900, i quali hanno dato vita a tre metodi diversissimi ma tutti e tre fondamentali nelle forme che ha preso lo yoga contemporaneo: uno è il figlio di Krishnamacharya Desikachar, gli altri due sono gli arci noti Pattabhi Jois e B. K. S. Iyengar. 

 

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LO YOGA OGGI
Questa introduzione sulle origini dello yoga è necessaria per aprire ora un discorso su ciò che è diventato oggi: esistono ormai decine di “forme” di yoga, dai nomi più tradizionali a quelli più bizzarri

  • Boxing yoga: un mix tra boxe e posizioni yoga
  • Voga: un mix tra voguing e yoga
  • Rave yoga: yoga a ritmo di musica techno
  • Yoga “cattolico”: mentre si eseguono gli āsana, si recitano versetti della Bibbia
  • Bikram yoga
  • Rocket yoga
  • Forrest yoga
  • Wine yoga: mentre si pratica si beve vino (restando in equilibrio su una gamba ovviamente!)

La lista è molto lunga ma ci limitiamo a questa, giusto per rendere l’idea. Spesso, accanto a questi nomi, appaiono dei simboli come ®, ©, ™, questo perché si tratta di “prodotti” destinati al largo consumo e “protetti” da copyright perché registrati dal loro “ideatore”. La maggior parte di questi “yoga” trovano la loro origine negli USA, luogo che detiene il primato del largo consumo.

YOGA COME PRODOTTO COMMERCIALE?
La parola YOGA non ha nessun simbolo a fianco, proprio perché dovrebbe appartenere a tutti coloro che desiderano conoscerlo ed esplorarlo come stile di vita. Ma è indubbiamente chiaro che, soprattutto in occidente, sia diventato un prodotto molto commerciale, riconosciuto, quasi sempre, “solo” per il suo beneficio fisico.
Eh sì, perché nella stragrande maggioranza dei casi, dello yoga viene estrapolato solo l’aspetto fisico, ovvero quello degli āsana.
Sappiamo che praticare āsana può portare tantissimi benefici sia fisici che mentali ma è fondamentale che non venga ridotto a mero esercizio fisico: lo yoga è molto di più e la pratica degli āsana rappresenta solo uno degli 8 elementi che costituiscono il percorso yogico secondo Patañjali.


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TANTE DOMANDE, DIVERSE RISPOSTE 

Ma allora praticare yoga significa a tutti i costi accettare o professare l’induismo? Vuol dire conoscere a memoria gli Yogasūtra di Patañjali? Significa far parte di una casta o credere nel Karma? Lo yoga è davvero di tutti? E se è di tutti, abbiamo il diritto di “modificarne” il suo significato originario e ridurlo a mero esercizio fisico?

Una cosa è certa: lo yoga, termine che tra i vari significati porta quello di giogo nel senso di unione, nasce in India in tempi ben lontani. Le sue radici sono ricche di tradizione e significato. L’aspetto più fisico che conosciamo tutti, quello della pratica degli āsana, è solo una piccola goccia in un oceano di ricchezza storica e filosofica.

Lo yoga appartiene a tutte e a tutti coloro che intendano conoscerlo nella sua interezza. 

Ognuno di noi partirà dal proprio punto di vista in modalità diversa: dagli āsana, dallo studio del sanscrito, dallo studio della cultura induista… l’importante è sapere ed essere consapevoli di questa immensa e millenaria cultura che possiamo esplorare con rispetto.

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Vi invitiamo a guardare il DOCUMENTARIO sopra citato “Who owns Yoga” e a trarre le vostre riflessioni su questo tema immenso!

Qui trovate il link al film: https://www.youtube.com/watchv=LGvkki0tLoU&list=PLzGHKb8i9vTzKMok0ZxRWadp6xebsUWj8&index=1

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