15-16/03 2025 MUDRA CON WALTER THIRAK RUTA

Sabato 15 e domenica 16 marzo 2025

Mudrā

«La funzione delle mudrā nello yoga è quella di far scorrere l’energia vitale nell’involucro sottile, sūkṣmaśarira, al fine di esaltarne le sue parti: il corpo pranico, quello mentale e quello di coscienza (prāṇa/mano/vijñāna-mayakośa).

Grazie al fatto che il flusso del prāṇa viene direzionato in alcuni plessi, si possono ottenere delle espressioni più marcate degli effetti della forza vitale, per esempio, rilascio di una tensione, risoluzione di un’afflizione oppure acquisizione di maggiore autonomia sul sonno o sul freddo. Altrettanto, si possono determinare degli stati di concentrazione che non possono essere alterati dall’influenza degli eventi esterni. Infine, si possono dirottare le funzioni mentali sino a produrre uno stato di coscienza specifico ai fini della meditazione, telepatia o guarigione.
La pratica delle mudrā si compie sigillando un certo percorso di energia, evitando così ogni tipo di dispersione oppure creando una stimolazione ininterrotta su di un plesso.
In questo seminario indagheremo su quali sono i punti di affinità tra le āsana e le mudrā.
Innanzitutto, sembra che entrambi si differenzino dagli esercizi per il fatto di limitare il movimento del corpo e di circoscrivere il campo dell’attenzione.
Śrī Śrī Śrī Satchidananda Yogi scriveva: «Nel corpo c’è forza magnetica. Se rimani nell’āsana in una condizione di comodità e stabile per lungo tempo, la forza magnetica aumenterà; ti donerà forza e pace. Le āsana vanno tenute stabili, mentre gli esercizi in movimento. Come le turbine mosse dall’acqua generano tanta energia altrettanto fanno le āsana e così facendo nel corpo l’energia aumenta».
Prendendo come esempio la viparītakaraṇī-mudrā potremmo evidenziare che solo tenendo a lungo sarvangāsana o śirṣasāsana divengono mudrā. In altre parole, solo se la permanenza in tale āsana suscita un vero effetto sulla kuṇḍalini o evoca la potenza racchiusa in un çakra, allora stiamo realizzando una mudrā.
Possiamo differenziare le āsana dalle kāya mudrā (mudrā del corpo), considerando che nelle seconde si parte pur sempre da un’āsana per aggiungere altre tecniche psicofisiche dello haṭhayoga, siano esse la ritenzione del respiro o la fissità dello sguardo, oppure i bandha o, e senza essere esaustivi, una azione che incida ancor più su una zona cruciale come quelle dove sono ubicati i granthi – i nodi. Walter Thirak Ruta

PROGRAMMA 
Sabato 15 marzo 2025 
  • 09.30-12.30 pratica e teoria
  • 14.30-18.00 pratica e teoria
Domenica 16 marzo 2025
  • 09.00-12.30 pratica e teoria
  • 14.00-17.30 pratica e teoria

INFORMAZIONI, ISCRIZIONI E QUOTE

Per info e iscrizioni: info@yogasegrate.it oppure 3481384649
La quota delle due giornate è 130,00. C’è da aggiungere la quota d’iscrizione (per chi non è tesserato/a YogaSegrate 15 euro). Al momento dell’iscrizione è necessario fornire i propri dati personali, se non si è già tesserati YogaSegrate.
 
Il pagamento potrà essere effettuato in contanti/carta di credito/bancomat in sede oppure tramite l’applicazione oppure attraverso bonifico bancario intestato a: YOGASEGRATE SSD A RL
IBAN: IT38D0200820600000103947177 Unicredit ag. Segrate.

Chi è Walter Thirak Ruta?

Walter Thirak Ruta si è formato in Italia presso l’Istituto Yoga di Sri Carlo Patrian e alla SFIDY di Claudio Conte. Continua ad approfondire la conoscenza dello yoga e l’arte della pedagogia tramite lo studio con Paolo Magnone, Stefano Piano e Marilia Albanese, ma altresì con il confronto sui testi dello hatha yoga con Pandit Lav Kumar Sharma, Tara Michael e Patrick Levi. Frequenta la comunità dei giusti – sadhu – sia nei kumbha mela che nei piccoli kutir sul suolo indiano.
Studia per con costanza e diletto Omeopatia all’Ecole Hahnemannienne de Frejus con il dottore Didier Grandgeorge.
Devoto agli insegnamenti di Sri Sri Sri Satchidananda Yogi, valorizza la trasmissione ricevuta tramite l’applicazione pratica e la ricerca. Insegna regolarmente alla Scuola Yoga Pramiti di Ventimiglia e nei seminari in Europa.
Forma insegnanti di yoga in aderenza agli insegnamenti dello “Yogi silente di Madras” alla Scuola Yoga Pramiti di Ventimiglia. Partecipa come formatore alla Formazione Vistara di Milano di Beatrice Calcagno, a quella della Baba School a Montepellier di Philippe Djoarikian ed a quella dell’École Nādanjali a Besancon di Benjamin Catco. Collabora con la Federação Portuguesa Yoga e con Vidya Yoga di Belgrado in Serbia.
È autore di alcuni manuali e articoli yoga. Organizza un lungo seminario residenziale, sperimentando con gli studenti alcune pratiche descritte nei testi dello Haṭhayoga. I risultati di tale impegno collettivo confluiscono nell’accreditare la valenza dello yoga come disciplina salutistica ed iniziatica.

 

 

 

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